Antiche lezioni per dilemmi moderni

Due squadre di studenti delle scuole superiori del Piemonte devono convincere i giudici della validitĂ  delle loro ragioni su temi del mondo antico suscettibili di ricadute culturali nel mondo moderno.

a cura di Elisabetta Berardi, Marcella Gugliemo, Massimo Manca – UniversitĂ  di Torino; in collaborazione con Accademia delle Scienze | Dibattito e cittadinanza – Rete del Piemonte | Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte; con il patrocinio di Dipartimento di Studi Umanistici UniversitĂ  di Torino; con il sostegno di e-REAL by LOGOSNET
I partecipanti riceveranno in premio un corso di scrittura della Scuola Holden.

SEMIFINALE 1

giovedì 28 novembre 24 ore 10.30 // il Circolo dei lettori

Introduce Matteo Saudino con la lezione I filosofi greci di fronte alla meraviglia della Natura

La nascita e lo sviluppo della filosofia greca è strettamente legato alla meraviglia che la bellezza, gli stupori e le inquietudini della natura suscitano nell’essere umano. Dall’acqua di Talete al motore immobile di Aristotele, passando per gli uomini pesce di Anassimandro, i semi di Anassagora e gli atomi di Democrito, la storia della filosofia antica è un meraviglioso viaggio all’interno della natura e dei suoi mille volti.

đź“Ś ingresso gratuito

SEMIFINALE 2

giovedì 28 novembre 24 ore 15 // il Circolo dei lettori

Introduce Simone Regazzoni con la lezione Talete, cosmologia oceanica

La filosofia, con i Presocratici, nasce come pensiero della physis, della natura, non oggetto di interrogazione da parte di un soggetto separato, ma totalità viva da cui tutto sorge. Talete pensa la physis come acqua e ci vede il principio di ogni cosa: è Okeanós, Oceano, divinità più antica degli dèi dell’Olimpo, «genesi del tutto», come dice Omero. La filosofia nasce come cosmologia oceanica, pensiero di un tutto vivo e dinamico in cui siamo immersi.

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LA FINALE

sabato 30 novembre 24 ore 10 // Accademia delle Scienze

Introduce Viola Ardone con la lezione Il desiderio di piacere

Ovidio insegna a sforzare i limiti della natura, a sfruttarne i doni per ricavarne bellezza. Ci ricorda però che l’unica bellezza che ci appartiene veramente e a lungo è quella che seminiamo in un campo segreto e misterioso, che germoglia nell’animo di ognuno. Oltre alla natura, bisogna coltivare sé stessi: è forse questo il segreto della Bellezza. In una società che vive nell’idolatria dello sguardo, i suoi versi sono più utili che mai.

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