Storia della guerra e storia della pace: la lezione tucididea
Dall’Iliade all’imperialismo bellico moderno
lectio di Luciano Canfora, filologo classico e storico, presidente onorario Festival del Classico
introduzione di Ugo Cardinale, linguista, curatore Festival del Classico
La cultura dell’Occidente prende avvio con un poema epico – l’Iliade – che mette in scena una fase molto critica di una lunga, durissima, guerra. A sua volta il poema si apre con una rissa per il possesso di una prigioniera di guerra.
Per secoli, guerra e schiavitù si alimentarono a vicenda: apparivano come l’ordine naturale delle cose specie quando la schiavitù assunse altre e più moderne forme.
Il pensiero “realpolitico” la pensa ancora così. Il pensiero “utopistico” ha opposto, nel corso del tempo, a una tale visione l’obiettivo di una pace generale (“perpetua” secondo il celebre saggio di Kant).
Più efficace dell’etica è stata la spaventosa distruttività degli armamenti dovuta allo sviluppo tecnico, che da molti decenni rappresenta il freno più vistoso alle possibili derive bellicistiche dell’imperialismo.
Ma ancora per quanto?